Il divorzio è un passaggio difficile da affrontare in ogni situazione, ma nel momento in cui siano presenti dei figli, soprattutto se minori, il processo della separazione e del divorzio definitivo può diventare ancora più complesso.
Ecco che, quindi, sarà sempre necessario considerare non soltanto il divorzio dal punto di vista degli adulti coinvolti ma anche, e spesso soprattutto, comprendendo il proprio ruolo di genitore e anche le reazioni che i più piccoli potranno avere rispetto alla fine del matrimonio.
Il divorzio e lo sconvolgimento dei ritmi
La fine della relazione tra due coniugi non si identifica solamente a livello sentimentale, ma anche sotto un profilo prettamente pratico.
Chi divorzierà, infatti, si troverà ad affrontare anche tutta una serie di aspetti che possono sembrare, in primo luogo, marginali ma che nel rapporto con i figli possono diventare un elemento di scontro e di affaticamento lungo il processo di divisione e separazione.
In particolare, anche se le tempistiche per il divorzio si sono notevolmente accorciate rispetto al passato, la separazione tra i due coniugi rimane comunque un processo, e come tale va affrontato.
Quindi, questo percorso andrà affrontato nel modo giusto allo scopo di consentire a tutti i componenti della famiglia di adeguarsi alle nuove abitudini, alle nuove dinamiche e a tutto ciò che potrà cambiare nel corso del tempo.
Qui entra in gioco il principio dei sei stadi del divorzio di Paul Bohannan, che indica come, nel corso della separazione, sia necessario affrontare anche quello che viene chiamato divorzio genitoriale.
Il divorzio genitoriale
Tra i sei stadi individuati da Paul Bohannan si identifica anche quello del divorzio genitoriale.
Si sente spesso dire che si divorzia dal marito o dalla moglie, ma non dai figli, e questo è assolutamente vero. Il ruolo di genitore non cessa mai, e si rimane padre o madre a vita.
Per questo motivo, un passaggio essenziale sarà quello attraverso il quale i due ex partner dovranno riuscire a separare la relazione precedente, quella fondata sul matrimonio, rispetto a quella di genitorialità condivisa.
Questa relazione andrà rivista, andrà “rigenerata” e sarà fondamentale, come prima cosa, separare i propri bisogni da quelli dei figli.
La separazione, tuttavia, e la distinzione di questi bisogni e di questi ruoli seppure in teoria sia molto semplice, nella pratica potrà risultare piuttosto difficoltosa, soprattutto nel momento in cui il matrimonio non si concluda per accordo tra gli ex partner, ma sia arrivato alla fine a causa di un problema, di un conflitto o di una serie di ferite che, accumulandosi, abbiano portato a logorare la relazione.
Individuare, quindi, che cosa sia il divorzio genitoriale, e come affrontarlo, sarà fondamentale, e spesso richiederà anche l’intervento di un professionista, dal mediatore famigliare allo psicologo.
Che cos’è il divorzio genitoriale
Il divorzio genitoriale può essere definito come quella fase nella quale avvenga la ridefinizione della relazione tra i genitori, e anche della gestione dei ruoli dei due genitori.
È una fase molto delicata, in quanto è in questo momento che dovranno essere assicurati elementi come la continuità rispetto all’adempimento dei propri compiti e delle proprie responsabilità genitoriali anche nel momento in cui il matrimonio sia effettivamente concluso.
Una peculiarità di questo passaggio è proprio questa: i due ex partner mettono la parola “fine” sulla loro relazione, ma non possono farlo rispetto al ruolo di genitore.
Per questo motivo, sarà essenziale gestire al meglio questo importante stadio del divorzio, perché la sua corretta gestione sarà il punto di partenza per arrivare ad un nuovo equilibrio a seguito della vera e propria separazione.
L’obiettivo del divorzio genitoriale sarà, quindi, quello di arrivare ad una netta demarcazione tra il ruolo di genitore, che permane, e quello matrimoniale, che si conclude.
Trattando anche gli altri stadi del divorzio, bisogna sottolineare come questo stadio abbia una correlazione spesso molto stretta rispetto al divorzio economico.
Infatti, i genitori tenderanno spesso ad usare i figli come strumento per ottenere di più dall’ex partner, per manipolarlo e per far leva anche su avvocati e giudici.
Potranno, quindi, emergere in questo stadio i desideri di vendetta, di riscatto e la volontà di ferire l’altro in un modo o nell’altro.
Per questo questa fase diventa ancora più importante, in quanto potrebbe determinare o un arricchimento della relazione tra gli ex partner, oppure un ulteriore logoramento che, però, potrebbe arrivare a toccare anche i figli.
I pattern di relazione cogenitoriale
Durante, e dopo, il divorzio si possono, quindi, presentare tre diversi pattern di relazione tra i due genitori, individuati da Maccoby, Buchanan, Mnookin e Dorbusch nel 1993.
Il primo è quello del pattern cooperativo.
In questo caso i genitori collaborano tra loro, si confrontano con serenità in merito alle questioni genitoriali e non si squalificano a vicenda.
Abbiamo, poi, il pattern disimpegnato.
In questo caso, entrambi i genitori mantengono un legame con i figli senza essere, tuttavia, tra di loro in contatto. Il figlio, quindi, potrà vivere un sistema famigliare nuovo, diviso in due mondi separati.
Infine, si può presentare il pattern ostile.
In questo caso, i genitori hanno una relazione conflittuale che, però, non si limita alla coppia, ma si estende anche ai figli e al rapporto con questi.
L’ultimo pattern dovrebbe essere evitato, e si dovrebbe cercare di addivenire non solo ad una soluzione per il proprio matrimonio, ma anche per la relazione rispetto ai figli.
Infatti, nel momento in cui esista una buona qualità nella relazione genitoriale, il minore si troverà ad avere la possibilità di superare con molta più facilità il trauma della separazione.
Questo si potrà trasformare anche in un aumento delle sue competenze sociali e in uno sviluppo armonico della sua persona.
Infatti, molte ricerche hanno dimostrato come quando, in situazioni di separazione, i genitori abbiano la capacità di continuare a comunicare e cooperare, si arrivi molto più di rado ad una disputa legale, e ai traumi che ne possono derivare.
Nel momento in cui i genitori non siano in grado, da soli, di affrontare questo passaggio, si potranno affidare ad un professionista, in grado di aiutarli a focalizzarsi sul corretto percorso per la divisione e la relazione genitoriale.